Storia

La Fondazione

La Fondazione G.B. Bietti per lo Studio e la Ricerca in Oftalmologia, nasce nel 1984 per iniziativa di alcuni allievi del Prof. Giovan Battista Bietti. Dopo qualche anno dalla sua prematura scomparsa, gli allievi hanno infatti voluto raccoglierne l’ eredità accademica ed umana, dando avvio alle attività di una Fondazione a suo nome che avesse lo scopo di sviluppare e garantire elevati livelli di competenze e conoscenze in campo oftalmologico, mettendole a disposizione dei cittadini e del Servizio Sanitario Nazionale. La Fondazione G.B. Bietti è dedicata all’attività di ricerca scientifica in ambiti di particolare interesse sociale che rientrano nel campo delle discipline oftalmologiche. In particolare, la Fondazione conduce e divulga studi scientifici che ampliano l’orizzonte delle conoscenze e delle cure oftalmologiche favorendo, nel contempo, miglioramenti nella diagnostica e riabilitazione oftalmologica e stimolando l’adozione e la diffusione di buone pratiche di prevenzione.  

La Fondazione G.B. Bietti oggi

Così come in passato, la Fondazione G.B. Bietti, che ha sede legale in Roma Via Livenza n. 3, continua a ricoprire un ruolo fondamentale nel panorama della ricerca italiana, con collaborazioni con Università e Istituti di spicco italiani, europei e di tutto il mondo.

La Fondazione, nella persona del Presidente Prof. Mario Stirpe, ha avuto un ruolo chiave nella definizione del problema del trapianto di cornea, che, nel 1993, veniva ancora effettuato all’estero, con spese altissime da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Nel giugno ’93, grazie ad un’audizione alla Camera voluta dalla Fondazione G.B. Bietti, il Suo Presidente ha perorato la necessità di un’immediata modifica della legge. Questa venne realizzata due mesi dopo, separando la normativa relativa all’innesto del tessuto corneale da quella che regola il trapianto di organi.

Una conquista scientifica e di civiltà che permesso la realizzazione della Banca degli Occhi del Lazio presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, in partnership con la Fondazione G.B. Bietti.

Cos’è un IRCCS

La definizione di IRCCS – istituto di ricovero e cura a carattere scientifico è stata offerta dal D.Lgs 288/2003 che li indica come “Enti a rilevanza nazionale dotati di autonomia e personalità giuridica che, secondo standard di eccellenza, perseguono finalità di ricerca, prevalentemente traslazionale, nel campo biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità“.Si tratta, quindi, di una struttura sanitaria, pubblica o privata, che affianca diagnosi, cura e ricerca clinica. Tali Istituti, in virtù del loro contributo alla ricerca del Paese, ricevono dei finanziamenti pubblici.

La Fondazione G.B. Bietti riconosciuta come IRCCS

La Fondazione G.B. Bietti per lo Studio e la Ricerca in Oftalmologia ONLUS, Ente costituito nel 1984 senza fini di lucro e legalmente riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica, è stata ufficialmente riconosciuta dal Ministero della Salute come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per la disciplina di Oftalmologia presso l’Ospedale Britannico -Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata con decreto ministeriale del 15 febbraio 2005 (Gazzetta Ufficiale N° 50 del 2 marzo 2005), confermato con decreto del 2 maggio 2011 a firma del Ministro della Salute Ferruccio Fazio d’intesa con il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini (Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2011), e ulteriormente confermato Beatrice Lorenzin (G.U. n.301 del 29.12.2015).

Un riconoscimento che è stato possibile grazie alla documentata attività clinico-scientifica di eccellenza che ha portato la Fondazione G.B Bietti ad essere un punto di riferimento nella comunità scientifica nazionale ed internazionale.

Il Sistema Qualità dell’IRCCS Fondazione G.B. Bietti è infatti conforme alla normativa UNI EN ISO 9001:2015 per la “Progettazione e realizzazione di attività di ricerca scientifica e relative pubblicazioni in campo oftalmologico, progettazione ed erogazione di corsi in ambito ECM”.

Non solo: l’IRCCS è stato riconosciuto Centro di Eccellenza Europeo per la sperimentazione clinica dall’EVICR.net (European Vision Institute Clinical Research Network) di Coimbra – Portogallo.

Il ruolo degli IRCCS nel Piano Sanitario Regionale

Nel Piano Sanitario Regionale 2010-2012 si specifica che gli IRCCS sono chiamati a svolgere un ruolo importante nello sviluppo del Servizio Sanitario Regionale a diversi livelli:

  • formazione continua per il personale del Servizio Sanitario Regionale fornendo corsi ECM finalizzati sia alla formazione su interventi di nuova introduzione, sia sulla metodologia di valutazione degli interventi e della ricerca sanitaria;
  • valutazione di nuove tecnologie, nuovi interventi preventivi e nuovi modelli organizzativi;
  • sviluppo di ricerche su aspetti metodologici e organizzativi con un alto livello di trasferibilità ad altre strutture del SSR con la costruzione di reti di ricerca a livello regionale integrate con quelle nazionali ed internazionali; 
  • supporto ad attività del SSR che richiedano elevata specializzazione con possibilità di svolgere funzione di supporto tecnico e/o centro di riferimento per attività di sorveglianza e controllo; 
  • funzione di Centro di riferimento dell’ambito della programmazione regionale nei sistemi di reti “hub and spoke”.

All’IRCCS Fondazione G.B. Bietti viene assegnato dalla Regione Lazio il codice 913 come azienda ed il codice 120913 come istituto (Prot. n. 1151314 A/012123 del 27/09/2005).

Procedimento di conferma IRCCS

Il riconoscimento del carattere scientifico di strutture pubbliche e private avviene con riferimento ad una o più aree tematiche, di cui all’allegato 1 del d.lgs. n. 200/2022 ed è soggetto al possesso, in base a titolo valido, dei seguenti requisiti:

  • personalità giuridica di diritto pubblico o di diritto privato
  • titolarità dell’autorizzazione e dell’accreditamento sanitari
  • economicità ed efficienza dell’organizzazione, qualità delle strutture e livello tecnologico delle attrezzature, adeguatezza della struttura organizzativa rispetto alle finalità di ricerca ed equilibrio economico finanziario e patrimoniale, nonché almeno il 35 per cento dei ricercatori con contratto di lavoro subordinato secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità pubblica e/o privata. Ai fini del computo di tale percentuale non si calcola il personale dedicato all’assistenza sanitaria nonché il personale distaccato in via esclusiva in base alle convenzioni con le Università 
  • caratteri di eccellenza del livello dell’attività di ricovero e cura di alta specialità direttamente svolta negli ultimi tre anni, ovvero del contributo tecnico-scientifico fornito, nell’ambito di un’attività di ricerca biomedica riconosciuta a livello nazionale e internazionale, al fine di assicurare una più alta qualità dell’attività assistenziale, attestata da strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale, della complessità delle prestazioni erogate, delle caratteristiche strutturali, del volume e tipologia delle attività e del percorso assistenziale, nonché della qualifica di centro di riferimento clinico – assistenziale a livello regionale o sovraregionale per l’area tematica di appartenenza
  • caratteri di eccellenza dell’attività di ricerca svolta nell’ultimo triennio relativamente alla specifica disciplina assegnata secondo sistemi bibliometrici internazionalmente riconosciuti
  • dimostrata capacità di operare in rete con gli Istituti di ricerca della stessa area di riferimento, di collaborare con altri enti pubblici e privati, nonché di comprovare il numero delle sperimentazioni cliniche multicentriche e il numero delle partecipazioni a bandi comunitari
  • certificazione di qualità dei servizi secondo procedure internazionalmente riconosciute. (art. 13 del Decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288 e successive modificazioni e integrazioni)
  • ai sensi dell’articolo 13, d.lgs. n. 288/2003 e s.m.i., la qualifica di centro di riferimento a livello regionale o sovraregionale per l’area tematica di cui si chiede il riconoscimento, come meglio specificato dall’allegato 3 del d.lgs. 200/2022, nonché la sussistenza del bacino minimo di utenza su base territoriale per area tematica di riconoscimento, come individuato nell’allegato 2 del predetto decreto legislativo.

Il procedimento di conferma del carattere scientifico è disciplinato ai sensi dell’art. 15, comma 1, secondo cui ogni quattro anni le Fondazioni IRCCS, gli Istituti non trasformati e gli IRCCS di diritto privato inviano al Ministero della Salute i propri dati aggiornati attestanti la permanenza dei requisiti di legge, secondo quanto previsto dall’allegato B al Decreto ministeriale 5 febbraio 2015.

(Rif. https://www.salute.gov.it/portale/ricercaSanitaria/dettaglioContenutiRicercaSanitaria.jsp?lingua=italiano&id=1487&area=Ricerca%20sanitaria&menu=ssn )

La Fondazione G.B. Bietti accreditata con il SSN 

La Fondazione/IRCCS ha svolto la propria attività assistenziale in convenzione con il SSR dal 2005, prima presso l’Ospedale Classificato S. Pietro Fatebenefratelli gestendo i posti letto accreditati messi a disposizione da quest’ultimo, poi dal 2008 al 2012, in forza di specifici atti convenzionali, presso il P.O. Britannico dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni – Addolorata. In seguito, l’IRCCS Fondazione G.B. Bietti con uno specifico accordo tra la Regione Lazio e la suddetta Azienda, dal 2017 ha intrapreso uno specifico percorso di riconduzione ad ordinem che prevedeva la ristrutturazione e la locazione di un’ala del Presidio Ospedaliero Britannico (blocco B, piano T, 1, 2, 3) oltre al Blocco C (piano –1) dedicato alla ricerca. Al completamento dei lavori nel 2021 si è proceduto alla predisposizione ed invio di tutta la documentazione per l’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio ed accreditamento istituzionale e, dopo la fase di verifica e sopralluoghi, si è giunti al rilascio il 05 aprile 2022, con la delibera della Giunta Regionale del Lazio n.164, del titolo autorizzativo e di accreditamento istituzionale. Dal 1 Dicembre 2022 si è attivato  il nuovo Centro Oftalmologico per l’ attività assistenziale in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo ordinario e diurno per acuzie nonché ambulatoriale inserendosi a pieno titolo nel SSN/SSR. 

La nuova configurazione del Centro Oftalmologico, con una superficie di circa 1600 mq articolati su quattro piani per le attività assistenziali e di ricerca traslazionale, comprende quindi oltre 18 ambienti di visita e diagnosi, spazi per la degenza ordinaria e in day hospital/day surgery, 1 sala operatoria,1 PC1 ed 1 PC2 e più di 530 mq dedicati al laboratorio di ricerca di base. 

Ricerca scientifica, attività assistenziale ed attenzione ai temi socialmente sensibili, costituiscono le attività di interesse generale esercitate dalla Fondazione per il perseguimento dello scopo statutario. In questo senso, la mission dell’Ente si esprime sinergicamente attraverso l’integrazione e lo sviluppo di tutte e tre le proprie componenti, puntando a stringere sempre più il legame tra le attività di cura e ricerca, garantendo qualità, originalità, innovazione e trasferibilità alla pratica clinica dei risultati di laboratorio.