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L’OCULISTICA STA USCENDO DAI NUOVI LEA?

mastromatteo welfair

Dal 1 gennaio 2025 sono entrati in vigore i nuovi livelli essenziali di assistenza del SSN: gli esperti si interrogano sul rischio sulla sempre più diffusa privatizzazione dell’oculistica

Da diversi anni l’oftalmologia lamenta una progressiva marginalizzazione all’interno del SSN e una certa preoccupazione da parte della comunità scientifica sta suscitando, soprattutto, la riduzione del risarcimento previsto per la cataratta – uno degli interventi chirurgici più eseguiti al mondo – nei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione, detta ticket) approvati con la legge di Bilancio 2025 ed entrati in vigore dal 1 gennaio 2025.

La disciplina dell’oculistica, di fatto, al giorno d’oggi è sottoposta ad una tensione sempre più forte: da una parte cresce in tecnologia, efficacia e spazializzazione. Dall’altra si riducono sempre più le occasioni di prevenzione e la possibilità di accesso mentre cresce esponenzialmente, con l’età, anche il bisogno di prestazioni oculistiche e, conseguentemente, le lista di attesa.

Un problema sanitario che diventa anche sociale per la sempre più stretta connessione tra esclusione economica, fragilità e rinuncia alle cure oculistiche.

Lo scorso novembre, durante Welfair – Fare Sanità, si è riunito il tavolo “L’oculistica sta uscendo dai LEA” coi i maggiori esperti dell’oculistica italiana, tra i quali la dott.ssa Angela Mastromatteo, Direttrice Sanitaria dell’IRCCS Fondazione Bietti e il dott. Domenico Schiano, Responsabile Unità di Ricerca Segmento Anteriore e Annessi Oculari della Fondazione Bietti. Il tavolo di esperti ha messo in luce le sfide future del settore, concentrandosi sui rischi di una privatizzazione crescente dell’oculistica e sugli impatti di tale evoluzione sulla qualità e sull’accesso alle cure.

Con l’ulteriore abbassamento dei rimborsi previsti dai nuovi LEA si teme un progressivo processo di privatizzazione dell’oculistica in Italia, hanno sottolineato gli specialisti riuniti a Welfair. Le strutture pubbliche e, soprattutto, quelle private convenzionate, non saranno più in grado e non avranno più interesse a sostenere la chirurgia della cataratta a causa del margine di guadagno minimo. Di conseguenza, crescerà il numero di cliniche private specializzate in questo tipo di chirurgia e nell’oculistica in generale. 

Le difficoltà economiche, indipendentemente dai nuovi LEA, colpiscono anche altri interventi: trapianti di cornea, distacchi di retina e vitrectomie. Anche le operazioni per il glaucoma con protesi valvolari o stent sono particolarmente in perdita, e si prevede che gli ospedali pubblici possano continuare a effettuarle, ma con tempi di attesa sempre più lunghi.  Questo scenario favorirà l’emergere della medicina privata, con rischi per la qualità dei servizi, medici sottopagati e pazienti costretti a sostenere i costi degli interventi.

L’oftalmologia, spesso percepita come una disciplina di supporto rispetto ad altre branche della medicina, oggi- dunque- reclama il suo posto centrale nella promozione del benessere psicofisico.

“È indispensabile riconoscere come la salute visiva non sia un tema secondario: l’impatto della disabilità visiva si estende ben oltre l’individuo, influenzando il tessuto sociale e il benessere della comunità nel suo complesso” ha fatto presente la dott.ssa Mastromatteo.

La Fondazione Bietti è impegnata non solo nella ricerca e nella cura delle patologie oculari, ma anche nella sensibilizzazione culturale.

“Un servizio sanitario moderno deve integrare l’oftalmologia come pilastro essenziale per garantire una qualità di vita migliore”, ha aggiunto la Direttrice Sanitaria, rimarcando l’importanza di un approccio multidisciplinare e inclusivo.

Il confronto tra esperti, professionisti sanitari e decisori politici è cruciale per costruire soluzioni condivise, soprattutto in un momento storico caratterizzato da grandi sfide per la sanità pubblica.

“Solo attraverso il dialogo e la condivisione di esperienze possiamo promuovere un accesso equo alle cure oftalmologiche e migliorare la qualità dell’assistenza”, ha concluso Mastromatteo.

24 Gennaio 2025