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La mio-epidemia

mipia

Il cambiamento degli stili di vita incide pesantemente sulla diffusione della miopia, soprattutto tra i più giovani. È possibile prevenirla e come curarla? 

Troppo poco tempo trascorso all’aria aperta, troppe ore davanti ai dispositivi elettronici, oltre ad una predisposizione genetica: queste sono le principali cause della miopia, che determina una vista sfocata da lontano.

Negli ultimi anni le persone che soffrono di miopia stanno aumentando esponenzialmente in tutto il mondo- Italia compresa – soprattutto bambini e adolescenti, tanto è che si arriva a parlare della cosiddetta “mio-epidemia”  .

La miopia è diventata frequentissima nel mondo ed in Italia oramai ne è affetta indicativamente il 25% della popolazione (circa 15 milioni di persone). In generale in Occidente la una prevalenza indicativa è del 30% circa. In Asia, invece, alcuni dati danno una prevalenza fino all’80-90%.

Ne parla il dott. Domenico Schiano Lomoriello, Responsabile UR Segmento anteriore con annessi oculari, Responsabile UOS Cornea, cristallo e oftalmoplastica dell’IRCCS G.B. Bietti di Roma per “Osservatorio Vista”, progetto a cura della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia al quale l’IRCCS Bietti partecipa.

Meno tempo all’aria aperta
“Soprattutto nell’età infantile si assiste a un diverso modo di impiegare la vista nella quotidianità: prima i bambini erano abituati a stare all’aria aperta, all’esposizione della luce naturale e a impiegare la vista a lungo raggio. Oggi, nella giornata tipo di un bambino e un ragazzo, le ore passate al chiuso e di fronte a dispositivi elettronici sono sempre di più”.

Si può arrestare la crescente epidemia di miopia tra le nuove generazioni?
“É possibile ridurre i fattori di rischio ambientali tra le nuove generazioni, promuovendo un cambio di stile di vita. É opportuno far trascorrere quotidianamente al bambino  del tempo all’ aria aperta, incentivando lo sport ed il gioco di relazione. Anche quando si studia e si sta in casa, è bene insegnare a guardare  spesso fuori dalla finestra, per riposare l’occhio dallo sforzo continuo della messa a fuoco degli oggetti da vicini. L’incontro con gli schermi di telefoni e tablet dovrebbe essere rimandato il più possibile, a prescindere dalla salute visiva, essendo questi strumenti capaci di indurre fenomeni di dipendenza ed abituando il giovane persona a lunghi periodi di sforzo visivo concentrato”. 

I gradi di miopia
“Possiamo suddividere la miopia in tre diversi livelli – specifica Schiano – la miopia lieve: fino alle quattro diottrie; la miopia intermedia: tra le quattro e le otto diottrie; la miopia elevata: sopra le otto diottrie. Quest’ultima presenta le caratteristiche di una vera e propria patologia oculare, essendo associata all’ insorgenza di numerose alterazioni soprattutto a livello della  retina”.

L’importanza dei controlli periodici della vista
“L’occhio miope è più allungato del normale e il difetto visivo si sviluppa nel corso della crescita del bambino, dai primi anni di scuola e durante l’età dello sviluppo. Grazie ai controlli in età precoce riusciamo a correggere non solo la miopia ma tante condizioni che interessano la vista, come l’astigmatismo, l’ipermetropia e l’ambliopia. Una diagnosi precoce è importantissima per permettere un corretto sviluppo del sistema visivo”.

Come trattare la miopia
“La miopia viene tratta innanzitutto con gli occhiali: già da bambino, il soggetto miope deve indossare questo ausilio per un corretto sviluppo della vista. In età più adulta si può passare dall’occhiale alle lenti a contatto, da non “demonizzare”, ma da gestire con attenzione. La lente a contatto è pur sempre un corpo estraneo nell’occhio che richiede specifiche regole ed un attenta igiene. Infatti un utilizzo scorretto delle lenti a contatto può causare l’insorgenza di infezioni oculari o corneali o di un’intolleranza alla lente stessa”.  

Il ricorso alla chirurgia o alle lenti ICL
“Ulteriore possibilità è l’intervento di chirurgia refrattiva che consiste nell’eseguire una correzione mediante un laser ad eccimeri o a femtosecondi, interventi considerati a basso rischio. Da valutare, sempre assieme al medico oculista, anche la possibilità alternativa di un impianto di  di lenti intraoculari fachiche ICL”.    

24 Aprile 2025