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Una pressione insostenibile

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Raro, ma molto pericoloso per la vista, il Glaucoma acuto si manifesta con un dolore improvviso e lascia poche ore di tempo per intervenire e salvare il nervo ottico. È bene conoscere i sintomi e i fattori predisponenti per essere pronti a reagire con tempestività

L’umore acqueo è un liquido composto prevalentemente da acqua, sali minerali, glucosio e acido ascorbico. Viene secreto dal corpo ciliare dietro l’iride e, dopo aver attraversato la pupilla (ovvero la struttura che funge da diaframma regolando l’afflusso di luce alla retina) raggiunge la camera anteriore e defluisce fuori dall’occhio attraverso un tessuto spugnoso chiamato trabecolato e localizzato nell’angolo tra iride e cornea (angolo irido-corneale). Le funzioni dell’umor acqueo sono molteplici: riempie e mantiene i volumi dell’occhio; contribuisce, grazie alle sue proprietà refrattive, alla trasmissione della luce e partecipa, grazie al glucosio e agli antiossidanti che pure lo compongono, al nutrimento e alla protezione dei tessuti.

“In rari casi però, l’angolo irido-corneale si chiude, il deflusso si blocca e l’umore acqueo si accumula e ristagna creando un repentino incremento della pressione intraoculare – spiega Francesco Oddone, Responsabile dell’Unità Operativa Glaucoma della Fondazione IRCCS Bietti -. Quando ciò avviene l’elevata pressione oculare determina un danno meccanico ai tessuti del nervo ottico e un’interruzione dell’irrorazione sanguigna, causando in breve tempo danni gravissimi a diverse strutture dell’occhio. Danni – sottolinea il Medico Oculista – che, nel caso del nervo ottico, sono irreversibili. Abbiamo poche ore di tempo dall’insorgenza dei sintomi per intervenire e salvare la vista”.

Quali sono i sintomi del glaucoma acuto?

Per fortuna sono molto evidenti. Il glaucoma acuto si accompagna all’insorgenza di un dolore forte e repentino all’occhio che si può estendere allo stesso lato della testa con l’aggiunta di sintomi come nausea, vomito, riduzione delle vista, occhio rosso, lacrimazione e pupilla semi-dilatata.

Chi ha più probabilità di svilupparlo?

Non si conoscono le cause della malattia ma ci sono dei fattori predisponenti quali l’ipermetropia – legata ad un bulbo oculare più piccolo della media – e tutte quelle condizioni che portano ad affollare e comprimere le strutture anatomiche dell’occhio. In questo senso giocano un ruolo anche l’invecchiamento – con la tendenza ad un aumento di volume del cristallino – e caratteristiche anatomiche come un’iride più spessa o più flaccida della media.

Qual è la relazione tra glaucoma e glaucoma acuto?

Non c’è relazione all’origine ma solo nell’effetto: la degenerazione del nervo ottico che nel glaucoma è progressiva, nel glaucoma acuto è repentina.

Qual è la terapia del glaucoma acuto?

Esiste una terapia farmacologia che è finalizzata a ridurre immediatamente la pressione intraoculare e che viene somministrata sia tramite colliri che iniezioni intravenose. Purtroppo, raramente la terapia medica è in grado di risolvere l’urgenza ed è spesso necessario rivolgersi ad altri approcci terapeutici. Il primo è un intervento che permette di praticare un foro con il laser attraverso l’iride, fornendo una via alternativa al deflusso dell’umore acqueo (iridotomia). Non sempre, però, l’intervento con laser è possibile. In questo caso è aperta l’opzione chirurgica, sia attraverso l’intervento di cataratta – risolutivo ma non facile nel caso di glaucoma acuto – sia attraverso un’operazione allo scopo affine all’intervento con il laser e nota come iridectomia. Tutte queste opzioni sono finalizzate a risolvere il problema acuto e a cercare di prevenire le recidive. L’indicazione terapeutica prevede di sottoporre anche l’altro occhio a iridotomia profilattica per il rischio che si manifestino le stesse condizioni che hanno scatenato l’urgenza nel primo.

Prevenzione?

Unica forma di prevenzione è la visita oculistica periodica che permette di cogliere le caratteristiche anatomiche predisponenti e misurare il livello della pressione intraoculare.

4 Marzo 2022
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