Il bando più bello è il prossimo che vinceremo

Come e dove si raccolgono i fondi per la ricerca all’IRCCS Fondazione G.B. Bietti

Nelle Istituzioni scientifiche, il Grant Office è l’ufficio che si occupa di cercare fondi per sostenere la ricerca scientifica. Il suo compito è la ricerca dei bandi di gara promossi da Istituzioni pubbliche e private. Una volta individuati, il Grant Office affianca i ricercatori nella presentazione della domanda. Ma alla Fondazione Bietti non si ferma a questo. 

“Il fatto è che il campo di ricerca dell’IRCCS Fondazione G.B. Bietti è l’Oftalmologia – spiega la responsabile Daniela Giannini-. È una disciplina molto specialistica per la quale è difficile vengano creati bandi appositi e unicamente dedicati. Per aumentare la possibilità di trovare finanziamenti, perciò, il lavoro del Grant Office Bietti comporta anche conoscere nel dettaglio l’ambito di ricerca di medici e ricercatori in modo tale da poter individuare bandi dedicati ad altre discipline o filoni nei quali si possa sviluppare anche una ricerca oftalmologica”. Inoltre, il Grant Office Bietti monitora anche il corso dei progetti, assicura il rispetto delle scadenze e rendiconta l’attività svolta, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista scientifico, assieme al Direttore amministrativo. 

Che competenze ci vogliono per presentare e rendicontare bandi di ricerca? 

Bisogna certamente amare i numeri e capire gli ambiti scientifici per i quali si cercano finanziamenti. Non esiste, però, una formazione specializzata. È più una questione di esperienza. Io, per esempio, sono un ingegnere con un dottorato in statistica. Ho lavorato all’IRCCS Fondazione G.B. BIETTI nell’ambito dell’elaborazione digitale delle immagini diagnostiche e, poi, sono passata al Grant Office dato che mi interessava e mi ero occupata di bandi già al CNR. 

Quali sono le principali fonti di finanziamento per la ricerca? 

Il nostro IRCCS ha un rapporto molto stretto con la Fondazione Roma che sostiene da anni le nostre attività di cura e ricerca. Come Fondazione Bietti partecipiamo, inoltre, a diversi bandi in competizione con altri Istituti di ricerca. Al momento ne abbiamo vinti 5, due nazionali finanziati da Lazio Innova e 3 internazionali sostenuti da enti privati e dalla Commissione europea con il Fondo “Horizon Europe”. I principali sostenitori della ricerca sono, infatti, Istituzioni pubbliche (regionali, nazionali – come i Ministeri – o europee) o enti privati come banche e fondazioni.  Inoltre, il Piano nazionale ricerca sta, attualmente, finanziando lo studio condotto dal Laboratorio scientifico della Fondazione Bietti presso i ricercatori della base scientifica Concordia in Antartide. 

Qual è il rapport con il Ministero della Salute? 

In qualità di IRCCS dobbiamo rendicontare tutta l’attività di ricerca, valutandola su tre grandi parametri: gli articoli scientifici pubblicati su riviste con peer review e riconosciuto impact factor; la capacità di operare in rete con altri istituti di ricerca nella conduzione di trial multicentrici; la capacità di attrarre risorse aggiudicandosi finanziamenti per i nostri progetti. Quello con il Ministero, perciò, è un rapporto continuo perché l’aggiornamento avviene durante tutto il corso dell’anno. 

Quale progetto che l’ha emozionata di più? 

Sono sempre convinta che sarà il prossimo! 

Quale è il rapporto tra cura e ricerca in oftalmologia?

Il percorso della persona attraverso l’IRCCS Fondazione Bietti parte dalla visita oculistica, passa attraverso i diversi livelli di super specializzazione medica e strumentale per approdare, al fianco della ricerca traslazionale, all’orizzonte della medicina personalizzata

La visita  

La visita oculistica è la più importante forma di prevenzione e l’inizio di qualsiasi percorso di cura in oftalmologia. La maggior parte delle malattie che minacciano la vista può essere diagnosticata prima ancora di generare sintomi e il trattamento sarà tanto più efficace quanto più precoce. Per questo l’IRCCS Fondazione G.B. Bietti offre un Ambulatorio Oculistico aperto a tutte le persone che desiderano fare una visita. Se da questa visita emerge una condizione patologica, la persona viene indirizzata ai diversi ambulatori specialistici della Fondazione, generalmente con un tempo di attesa molto breve.  

La super specializzazione  

La distinzione tra ambulatorio generale e ambulatori specialistici ricalca l’organizzazione interna dell’IRCCS Fondazione Bietti nel quale le singole unità operative godono di una marcata autonomia clinica.  La comunità scientifica e oculistica internazionale si è progressivamente orientata verso una super specializzazione delle diverse branche dell’oculistica, ravvisando un beneficio per i pazienti nel poter accedere a medici e chirurghi focalizzati su un singolo settore diagnostico-terapeutico, infatti in ambito internazionale si parla oramai di sub-specialties. La Fondazione Bietti è stata precursore in Italia di questo approccio e la sua attività clinica e di ricerca si divide, da tempo, in diverse unità operative, ognuna dedicata ad un tipo di patologie quali:   

  • Patologie del Segmento anteriore e della Cornea 
  • Retina medica
  • Retina chirurgica 
  • Neuroftalogia  
  • Glaucoma  

A queste unità operative si aggiungono: 

  • L’ambulatorio di oncologia oculare 
  • L’ambulatorio di Oftalmologia pediatrica  
  • L’ambulatorio di Oftalmoplastica (palpebre, vie lacrimali, annessi oculari )  
Gli strumenti  

La particolarità e trasparenza dell’occhio aiuta il Medico oculista a ‘vedere’, con l’aiuto di apposite strumentazioni, le principali strutture anatomiche dell’occhio. Questo è un dei motivi per i quali la visita oculistica permette di valutare immediatamente lo stato di salute della persona. A questa strumentazione di base si affiancano alcune tecniche ed esami avanzati che vengono impiegati negli ambulatori specialistici per approfondire il quadro diagnostico e monitorare il decorso delle malattie. Per il Segmento anteriore si utilizzano, per esempio, la Topografia corneale e la Tomografia corneale; per la Retina Medica, l’OCT e la Fluoroangiografia; nel caso del Glaucoma  l’esame del campo visivo.     

Il rapporto tra cura e ricerca 

L’IRCCS Bietti sostiene diverse linee di ricerca, cliniche e di laboratorio, dedicate a studiare i meccanismi che portano le malattie ad insorgere e diffondersi. Conoscere questi meccanismi, infatti, permette di sviluppare risposte mirate per prevenirli o arginarli.     

Ciascuna di queste linee di ricerca si sviluppa direttamente a fianco del percorso di cura e ha come oggetto di ricerca le cure stesse. Si parla, allora, di ricerca traslazionale: 

La ricerca traslazionale ha come obiettivo la trasformazione dei risultati ottenuti dalla ricerca di base in applicazioni cliniche, al fine di migliorare ed implementare i metodi di prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie umane aprendo, così, le porte alla medicina personalizzata sul singolo paziente.   

Una palestra per i ricercatori

Quattro sessioni per imparare a fare ricerca fondata sull’evidenza e produrre studi scientifici autorevoli e riconosciuti a livello internazionale. La Fondazione Bietti investe sulla formazione dei giovani ricercatori con un corso dedicato alla metodologia in ambito clinico. A Roma, in data 27-28 settembre e 11-12 ottobre 2019.

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La parola è al centro del rapporto medico-paziente. Non la tecnologia

Mario Stirpe, uno dei luminari dell’oculistica mondiale, si rivolge sia ai dottori che ai cittadini: “Più gli strumenti a nostra disposizione diventano progrediti, più appaiono evidenti i limiti della medicina contemporanea, capace di far vivere a lungo, ma non sempre di curare le malattie che dalla longevità derivano. Vivere sia a lungo che sani è tutt’altro che garantito. Per questo diagnosi precoce e prevenzione sono, oggi, ancora più importanti di com’erano un tempo. E centrale rimane la capacità, da parte degli oculisti, di raggiungere e parlare alle persone. Anche sui social”.

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Il passato da portare con sé

Negli anni ’60 Giambattista Bietti fissava la lista d’attesa mettendo gli indigenti prima e i ricchi poi; vi erano numerose cliniche private efficienti e chi aveva possibilità poteva usufruirne. C’erano ambulatori per i nullatenenti e gli oculisti si mobilitavano a Capodanno e all’apertura della caccia per essere pronti a curare i feriti. Tutto senza una riga di burocrazia. “Non si può tornare indietro – dice Mario Stirpe – ma non si può neppure andare avanti se non si porta quello spirito, quell’autonomia e quel senso della missione medica nel cuore”.

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Fermare il progresso della Degenerazione Maculare

Carotenoidi, vitamine e acidi grassi: gli ingredienti antiossidanti della prevenzione. Verdure a foglia verde e una corretta alimentazione non impediscono alla malattia di comparire, ma possono contribuire a ritardarne l’evoluzione prima che comprometta la vista.

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L’occhio: una finestra sul cervello

Il Professor Vincenzo Parisi, responsabile facente funzioni della UOC “ricovero e cura” della Fondazione Bietti di Roma da anni si occupa di Neuroftalmologia. E spiega che cosa è e a cosa serve questa importante branca della medicina.

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