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Metodologia della ricerca

doctor teaching on a seminar at convention center, medical team sitting and listening presenter

Il corso di formazione ECM organizzato dalla Fondazione Bietti

La Fondazione Bietti, nell’ambito delle proprie attività di formazione, ha organizzato un corso ECM gratuito dedicato alla metodologia della ricerca scientifica (conclusosi a luglio 2024), rivolto alle figure professionali di Medico Chirurgo specialista in Oftalmologia-Igiene, Epidemiologia E Sanità Pubblica; Ortottista/assistenza in oftalmologia; Biologi, Biotecnologi, tecnici di laboratorio; tecnico di neurofisiopatologia; farmacista. 

Il corso ha messo in luce come la ricerca offra una base di conoscenze, scientifiche e specialistiche, che consentono alle professioni dell’assistenza di prevenire e soddisfare le sempre mutevoli richieste e di preservare l’importanza di un rilevante ruolo all’interno della società.

Il personale sanitario, infatti, è impegnato a sviluppare un’entità unica e specifica del sapere, fondata scientificamente, da utilizzare nel fornire l’assistenza sanitaria ai pazienti.

Si evince quindi l’importanza dei risultati della ricerca e della trasferibilità degli stessi a beneficio dei pazienti. Questa entità, definita “corpus di conoscenze professionali”, costituisce di fatto uno degli aspetti che caratterizzano una professione ed è essenziale per promuovere un senso di dedizione e di responsabilità verso i pazienti.

Ecco perché la conoscenza della Metodologia della Ricerca è diventata parte integrante del lavoro di ogni professionista. 

“L’attuale corpo di conoscenze scientifiche può essere ulteriormente ampliato attraverso la ricerca, ma questo sviluppo non ha senso se rimane solamente patrimonio delle riviste specialistiche o della mente dei ricercatori – spiega Monica Varano, responsabile scientifica del corso ECM e direttrice scientifica dell’IRCCS Fondazione Bietti -.

Esso deve essere parte integrante del repertorio di conoscenza del professionista e deve essere utilizzato da quanti sono direttamente impegnati nell’attività clinica – prosegue Monica Varano-. Si può dire che la ricerca unisce la formazione, la teoria e la pratica professionale. Gli studi scientifici promuovono la responsabilità, che è la caratteristica di ogni professione ed è uno dei concetti fondamentali del codice deontologico. Tutt’ora la ricerca viene vissuta come un’attività estranea, che appartiene ad altri e perciò non praticabile. Le motivazioni alla base di queste difficoltà sono molteplici, come per esempio la mancanza di tempo, il non riconoscimento da parte delle altre professioni dell’utilità della ricerca assistenziale, la non conoscenza della metodologia della ricerca e conseguente esiguità di bibliografia specifica, specialmente in Italia. Il personale sanitario deve essere informato della metodologia della ricerca, deve essere in grado di approcciarsi criticamente alle ricerche prodotte per giudicare i punti di forza o le debolezze degli studi prima di applicarli alla clinica, tanto quanto di produrne lui stesso laddove l’attività pratica lo richieda. I risultati delle ricerche scientifiche devono essere comunicati sempre tenendo in stretta considerazione l’audience alla quale sono destinati e lo scopo per cui vengono comunicati” conclude la direttrice.

Il corso ha affrontato, in particolare, i seguenti argomenti, grazie al contributo di docenti esperti e qualificati:

  • Aspetti normativi e gestionali della sperimentazione clinica profit e no profit
  • Studi clinici 
  • Good Clinical Practice  
  • Farmacovigilanza: dalla teoria alla pratica 
  • Data management 
  • Scrittura Scientifica 
  • Medicina di genere 
  • Comunicazione in ambito scientifico 
14 Ottobre 2024
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